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Welcome to our publication platform! You can browse and search for stories and samples from all our writers. Thanks to our translators, each story is available in Czech, Dutch, Italian, Polish, Portuguese, Romanian, Serbian, Slovene and Spanish. Throughout the years, this platform is becoming a growing archive of European literature by the future generation of literary artists. We're sharing stories beyond barriers.

Dichiarazione di dipendenza

Poco tempo fa, a un barbecue, ho conosciuto una persona che aveva  appena avuto un bambino. Era la sua prima uscita in pubblico. Confessò,  con il bambino fra le braccia, che questo fatto l’aveva resa dipendente. Nel  dire così fece una faccia delusa, e ne parlava come se fosse una confessione.  Sembrava che per lei la dipendenza fosse una forma di fallimento.  Come per tutti noialtri, credo.  Alla dipendenza si associa il più delle volte qualcosa di debole e poco  attraente, di brutto addirittura. Se pensiamo all’indipendenza, vediamo  invece un che di forte, di attraente, l’obiettivo a cui t...
Translated from NL to IT by Antonio De Sortis
Written in NL by Rebekka de Wit

Sinossi

Il racconto che ho iniziato a scrivere potrebbe diventare sia il brano di un’antologia di racconti brevi - incentrati su diversi personaggi collegati tra loro - oppure il frammento di un young-adult. Siamo nel futuro prossimo e all’interno in una chat di genitori apprensivi scoppiano allarmismi e scandali, fluendo a catena in una ristretta comunità, apparentemente attenta e giusta, ma in realtà livida di invidie e individualismi. Emerge forte - mentre si snodano schermaglie, menzogne, pose e affermazioni di piccoli poteri meschini – la totale incomprensione della vita emotiva dei figli da part...
Written in IT by Arianna Giorgia Bonazzi

Anche se non puoi vederne che una goccia

The white cracker who wrote the national anthem knew what he was doing.  He set the word “free” to a note so high nobody can reach it.   That was deliberate.  Angels in America (Tony Kushner) Io e mio padre eravamo per strada verso l’aeroporto. Andavo per un mese  in America e per lui venire a salutarmi era questione di vita o di morte. Stavo andando a Charleston, una cittadina sulla costa del South  Carolina. Mio padre mi chiese che aspetto avesse il posto e in quel mo mento realizzai di non aver googlato nemmeno una foto.  Sapevo soltanto che c’era stata una sparatoria, nel seminterrato di...
Translated from NL to IT by Antonio De Sortis
Written in NL by Rebekka de Wit

Tutti gli uomini diventano fratelli

Quando vidi Andrei andarsene, cominciai a volergli bene. Vidi il suo zaino nero, stracolmo, lo portava sulla schiena come un guscio. Era uno zaino così pieno che ti faceva capire che non era in viaggio, non stava andando da nessuna parte. Se fosse andato così in montagna, forse lo zaino l’avrebbe fatto cadere all’indietro e poi giù in un precipizio. Le cerniere erano malridotte, potevano cedere e scoppiare da un momento all’altro, e immaginavo che lo zaino si sarebbe spiegato, come un airbag, un cuscino gonfiabile, sempre più grande, un paracadute che l’avrebbe sollevato e condotto a destinazi...
Translated from NL to IT by Francesco Panzeri
Written in NL by Yelena Schmitz

Qualche minuto alla deriva

La giornata inizia prima del previsto. Avevo messo la sveglia alle 5.56, per diversi motivi. Volevo avere tempo per la meditazione dell’alba, e insieme, poter aspettare trenta minuti perché la pillola che migliora il funzionamento della tiroide facesse effetto prima del caffè, per poi iniziare una serie di esercizi che combinano lo smaltimento dei grassi alla tonificazione muscolare, usando solo il proprio peso, senza dimenticare, nel frattempo, di accendere il boiler, visto che l’acqua ci mette circa quattro ore a scaldarsi, il che mi lascia tempo sufficiente anche per finire la sequenza di ...
Translated from RO to IT by Andreaa David
Written in RO by Cristina Vremes

Punto di fuga

Parliamo di un uomo che non vuol perdere la strada di casa. Egli è fatto di  pasta di pane. Si mette in viaggio. Ogni pochi metri l’uomo si stacca di dosso  una briciolina, e la lascia cadere. Prima si stacca un braccio. Poi le orecchie, e  il naso. A seguire si cava un buco in pancia. Nell’immagine successiva guar diamo attraverso il buco dell’uomo. Nel buco vediamo, in lontananza, una  casetta. Dietro la finestra c’è una vecchia davanti a un tavolo. La donna  lavora un ammasso di pasta. Musichetta commovente nel finale.  Parliamo di qualcuno che è felice, ma non di una felicità che valga la ...
Translated from NL to IT by Antonio De Sortis
Written in NL by Maud Vanhauwaert

Per non vederti

Sai già che ho preso i bambini, i vestiti, le cose del bagno, il cibo biologico  diviso in piccole porzioni dentro contenitori di plastica di colori sgargianti  come quelli della Benetton, ho preso anche i loro libri, perché la notte è  solo con la lettura che riesco a far addormentare Rogério, e non di rado si  sveglia qualche ora dopo con un incubo che gli strozza il pomo d’adamo, e  io lo abbraccio, come abbracciavo te, Rita, quando facevamo un nido così  perfetto che a guardarci dall’alto ci si poteva facilmente confondere con  uno di quei simboli cinesi bianchi e neri dove si vedono spieg...
Translated from PT to IT by Francesca Leotta
Written in PT by Valério Romão

Ortensio

Lui pensa che il mondo sia fatto di linee. Non sono parallele, non gli importa dove vanno a incontrarsi. Conta lo spazio che le allontana, ciò che lo  riempie, cosa nasce e cosa muore nel tempo che le trattiene, immutate e immaginarie, nella solitudine di chi le osserva.  È una linea l’orizzonte che divide il cielo dal golfo di Sant’Eufemia.  Spesso, se il tramonto è pulito, lo Stromboli sembra più vicino. Appare  come una piramide quasi nera, dalla cima nasce un grigio sbuffo che  Ortensio distingue a fatica. È una linea quella formata dai sassi che a riva  anticipano il bagnasciuga. Restano ...
Written in IT by Maurizio Amendola

La casa di Haifa

Alcuni mesi dopo 12 agosto «Mohammad, tra mezz’ora tieni il telefono a portata di mano. Credo di averla trovata!» Balzo giù dal letto, mi vesto in preda all’agitazione il più rapidamente possibile e mi lascio l’ostello alle spalle. Rapido. Come se cambiasse qualcosa se arrivo alla casa con cinque minuti di anticipo o di ritardo. Percorro quasi correndo la discesa che conduce al porto, sospesa tra l’odierno quartiere ebraico Hardar Carmel e l’ex quartiere palestinese Wadi Salib. Faccio in tempo a sentire lo stridio di una sega che forse taglia del ferro. E anche galli e galline. Insolito. Odo...
Translated from SL to IT by Lucia Gaja Scuteri
Written in SL by Andraž Rožman

L'evoluzione di un dente

Ancora 47 notti L’igienista mi toglie il raschietto dalla bocca. «Vedi?» chiede, quasi orgoglioso. Sul raschietto c’è uno strato di saliva grigiastra. «Questo viene dalla tasca». Una strana parola per un buco tra la mia gengiva e l’ultimo molare. Una tasca dà l'idea di qualcosa di grande, qualcosa in cui puoi tenere le chiavi, magari anche del gel disinfettante o un telefono. Nella mia tasca ci sono solo dei resti di cibo triturato, vecchi di qualche mese. Poco dopo arriva anche il dentista e indica la mia mascella sullo schermo del computer. Il dente del giudizio in basso a destra si è...
Translated from NL to IT by Olga Amagliani
Written in NL by Alma Mathijsen

Non voglio essere un cane

Eliminare le pene d’amore, digito. Adesso deve finire. Vedo storie di persone, ma io non voglio storie, voglio soluzioni, non compassione. Trasformazione, digito. Secondo Google, la trasformazione è presente nella matematica e nella genetica. Scelgo la seconda, prendendo così la mia prima decisione. Sono stanca di questo corpo che è già stato baciato da troppe persone, che forse è stato rovinato, l’ho trattato senza scrupoli, con troppa leggerezza, deve sparire, cambiare, e in meglio. Trasformazione genetica. Sullo schermo lampeggia «dieta depurativa». Trasformati in una nuova versione di te. ...
Translated from NL to IT by Olga Amagliani
Written in NL by Alma Mathijsen

Lampi

In una raccolta di saggi dal titolo Lo zen nell’arte della scrittura, Ray Bradbury scrive che dai ventiquattro ai trentasei anni trascorse il tempo a buttare giù liste di nomi. La lista diceva più o meno così: IL LAGO. LA NOTTE. I GRILLI. IL BURRONE. LA SOFFITTA. IL PIANTERRENO. LA BOTOLA. IL BAMBINO. LA FOLLA. IL TRENO NOTTURNO. LA SIRENA DELLE NEBBIE. LA FALCE. IL CARNEVALE. LA GIOSTRA. IL NANO. IL LABIRINTO DI SPECCHI. LO SCHELETRO. Ultimamente mi è successa una cosa simile. Ho vissuto in una famiglia che mi ha dato una buona educazione e un buon modo di stare al mondo ma ultimamente pen...
Written in IT by Sara Micello

Distorti

Quella sera mi chiamava, e non sembrava avere alcuna intenzione di smet tere.  ‒ Mamma. Mamma!  Lo diceva così, offrendolo a me e alla stanza mentre questa si ritirava  in un’oscurità di cera, piena di giocattoli (la sua unica proprietà). Strillò  ancora, molto più forte, e allora distolsi lo sguardo e accarezzai il bicchiere  di whisky, proprio sul fondo, finché l’umidità non passò sulla punta del  mio dito.  La parola era ben cucita al suo cervello fin da quando era piccolo. Rimasi immobile a guardare la forma iridata e caparbia della goccia.  Non era certo un crimine lasciare che imparasse ...
Translated from ES to IT by Valeria Parlato
Written in ES by Matías Candeira

A casa

Il mulino, il sentiero che porta al fiume, il pozzo, i cavalli, le mucche e il grano. I secchi crepati colmi di pomodori rosso sangue, i barattoli da conserva ben chiusi con le verdure messe sottaceto per l’inverno. Lo stretto corso d’acqua del Severski Don, che cuce i campi uno all’altro, stringe la Russia all’Ucraina, tiene insieme la cartina come fa il mio bisnonno Nikolaj con le giacche che impuntisce con ago e filo. Il vento nelle vele del mulino, le ragazze del komsomol sulla piazza centrale del paese. Ballano. Si prendono a braccetto, si tengono in equilibrio l’una con l’altra inclinan...
Translated from NL to IT by Olga Amagliani
Written in NL by Lisa Weeda

Non lo ero, ma ora lo sono. Sensibile a ogni variazione atmosferica.

Il vento soffiava la neve prima sul viso, su una sponda del canale, e poi, raggiunto l'altro lato del ponte, sulla schiena, cosa che nel complesso era abbastanza piacevole. Da quella parte il paesaggio si vede anche meglio, senza bisogno di strizzare gli occhi. Il canale non è ancora del tutto ghiacciato, ma lo sarà nel giro di un paio di giorni. È quasi certo. Inizialmente sembrava un'illusione ottica, ma poi si è fatta sempre più nitida l'immagine di un cigno intento a scavare un buco nella superficie semighiacciata, proprio in mezzo al canale. Si impegna e apre una breccia, poco alla volta,...
Translated from SR to IT by Sara Latorre
Written in SR by Marija Pavlović

Viale Zorilor: L’inizio

Ogni uomo ha il diritto, e questo diritto è divino, e non può essere altri menti l’ultima frase, non è obbligatorio cioè che la suddetta frase sia lunga,  né che somigli ad un biglietto d’addio, ma conta che essa sia veritiera, che ci  sia tanta verità quanta ne possa entrare in essa, tuttavia dentro una frase, sia  essa l’ultima, giacché la verità ha l’abitudine di essere capricciosa, ma ciò non significa che non esista, esiste sicuramente, e va detto, soltanto che essa  non può essere detta dentro un racconto, dato che il racconto ha la sua  verità, la quale non è uguale alla vera verità, se...
Translated from RO to IT by Maria Alampi
Written in RO by Andrei Crăciun

Very Important Person

Ci risiamo, anche oggi ho fissato tutto il giorno gli smaglianti numeretti sull’ascensore. 8… 7… 6… 5… 4… 3… 2… 1…  «Buongiorno, dottor Seljak.» Sempre, lo saluto, sono professionale nel mio lavoro, io.  Mi risponde col silenzio, anche lui è un professionista. Quando mi va bene, una ruga gli illumina il viso, altrimenti di pietra. Quando invece è lui ad avere una buona giornata, allora inarca il sopracciglio destro come a dire: «So bene che sei qui, ma ho pensieri da megadirettore, IO!». Quante volte mi sono riproposto di lasciarlo in pace. Di rendere ignoranza per ignoranza. La mamma, però, m...
Translated from SL to IT by Lucia Gaja Scuteri
Written in SL by Andraž Rožman

Il ponte

Tutte le stazioni dei treni hanno un orologio. A dire il vero, ne hanno più  di uno. Sopra la biglietteria c’è quello principale. Poi, nell’area partenze, ci  sono quelli più piccoli. Quelli utili, perché complici della nostra pigrizia  nel tirar fuori il cellulare dalla tasca o nel consultare l’orologio al polso. I  bambini rimangono affascinati da questi orologi. La lancetta dei secondi  che ruota senza sosta finisce per essere l’unica occasione in cui riescono a  vedere il tempo che passa. La osservano salire e, man mano che assume la  posizione verticale, i loro cuoricini battono più in fr...
Translated from PT to IT by Francesca Leotta
Written in PT by João Valente

Albero mostro bambino albero

Ancora non sappiamo come Óscar riuscì a mangiare il seme, né siamo riu sciti a scoprire dove l’avesse preso. Abbiamo ancora meno risposte in grado  di spiegarci come poté l’albero crescergli dentro, il seme germinare senza  impedimenti, disse il dottore, nella bocca dello stomaco, irrigato solo dai  succhi biliari del bambino. E a sette anni, ci disse sempre il dottore, gli sto maci funzionano così bene. Il corpo del nostro Óscar ‒ allora era ancora il  nostro Óscar ‒ permise all’albero di crescere, alle radici di estendersi attra verso gli intestini e al tronco di stirarsi sottile, cerimonios...
Translated from ES to IT by Valeria Parlato
Written in ES by Mariana Torres

L'isola

A oggi non so cosa stessi veramente cercando sulle isole. So solo quello che mi sono lasciata alle spalle. Il paese che mi aveva rilasciato il passaporto. La donna che mi aveva messo al mondo. Le cose che si potevano comprare con i soldi. Il mondo che non ero riuscita a cambiare. L’acqua del mare era calda. Di sera il plancton luminescente faceva brillare le onde. Dopo anni di viaggi confondevo i pontili tra i palmeti dai quali salivo su una nuova imbarcazione. Confondevo i nomi delle isole, che iniziavano tutti con le parole koh e nusa. Confondevo gli occhi scuri e i vestiti colorati degli ...
Translated from PL to IT by Giulio Scremin
Written in PL by Urszula Jabłońska