View Colofon
Original text "UPRKOS PROLEĆU" written in SR by Ana Marija Grbic,
Other translations
Proofread

MariaGaia Belli

Published in edition #2 2019-2023

Nonostante la primavera

Translated from SR to IT by Sara Latorre
Written in SR by Ana Marija Grbic

La forte luce al neon di una lampadina scadente incalza Marijana Grujić mentre cerca di scrollarsi via la polvere dalle cosce. È giovane e la vita le concede ancora corse sconsiderate verso la porta di casa, così, evitando di dover camminare sull'asfalto, può ruzzolare le vecchie scarpe fra la terra e la polvere. Riflette, fino a ieri riusciva a saltare l'elastico soprattutto quando se lo alzavano fino alle cosce per giocare a "cosce senza tentacoli", e oggi un ragazzo l'ha baciata con la lingua, una lingua calda e ruvida che le ha riempito la bocca. La vita è fatta di cambiamenti, così dice sua nonna, la vita è in continuo cambiamento e va sempre peggio. Però, pensa Marijana Grujić, la lingua del suo nuovo ragazzo sostituisce in maniera abbastanza decente persino il trentesimo giro di "cosce senza tentacoli", la sensazione nel petto quando non ce la fai più, cadi sulle ginocchia, tocchi l'asfalto con le mani, hai la pelle sbucciata e speri che alle amiche sia andata ancora peggio. 
    Dato che è cresciuta, Marijana adesso parla al telefono anche mentre si lava e mentre la nonna racconta della sua gioventù e mentre sua madre e suo padre litigano. Anche adesso, nella vasca, a Marijana suona il telefono e lei risponde. Una ragazza vuole fare a botte, le dice puttana mi hai rubato il ragazzo, e lei, ovviamente, accetta, ringrazia e riaggancia. Marijana Grujić ha passato tre ore buone nella vasca sperando di non doverne uscire mai più. All'inizio ha incollato la schiena al fondo bagnato, poi ha raccolto le gambe e le ha appoggiate contro le pareti fredde. Il vapore caldo dell'acqua le ha ricordato la fogna vicino a cui andava a caccia di piccole rane verdi. Se avesse continuato a cacciare le rane, a giocare all'elastico, se avesse continuato a mozzare la testa alle bambole e a chiedere alla nonna di cucirle un altro vestitino per la Barbie, adesso non dovrebbe fare a botte. È tutta colpa sua. La vita è fatta di cambiamenti ma perché tu devi cambiare insieme a lei, Marijana si arrabbia e capisce che deve andare a fare a botte al che le viene la nausea e per poco non vomita la cena. La serata di aprile si è trasformata in un rumore forte nelle orecchie di Marijana Grujić e lei passa quella notte madida di sudore, senza alcuna speranza di essere domani ancora abbastanza piccola da non dover andare al sottopassaggio a fare a pugni e a sputare. 
    La mattina la nonna ha passato un panno asciutto sulle pere mature come il culo appena sbocciato di Marijana, a mezzogiorno hanno fatto un pranzo misero a base di carne scadente e il pomeriggio tutto ciò si è trasformato in una suprema nuvola di caos nello stomaco di Marijana Grujić che si preparava alla battaglia. La vita va così, pensa mentre con dolore e paura indossa le scarpe che non le stanno più. Quello sarà l'ultimo paio di scarpe che starà stretto a Marijana e se l'avesse saputo allora, se avesse saputo che la sua infanzia sarebbe finita proprio con quelle scarpe, e che l'infanzia non torna più, se avesse saputo tutto ciò si sarebbe buttata subito dal dodicesimo piano del palazzo. 
Nel sottopassaggio una nebbia fine e salmastra si stende sul cemento caldo. La ragazza che vuole fare a botte ha portato compagnia. Venti adolescenti agguerrite saltellano sul posto e aspettano che da qualche parte lì vicino risuoni un passo leggero. Marijana Grujić cammina ma non le sembra di camminare. Nel pugno stringe una pietra, si è fatta un nodo stretto alle scarpe. Si confonde tra la folla come se fosse una di loro. La ragazzina che vuole fare a botte con lei riceve un colpo. Poi ancora uno e cade a terra. Qualcosa di furioso e velenoso si agita tra le sinapsi di Marijana e lei furiosamente attacca ancora più forte ma a quel punto la folla la copre di pugni e schiaffi finché la sua testa non sbatte con un tonfo sordo sulla superficie impietosa del cemento. Il silenzio che in quel momento sfiora il corpo di Marijana Grujić sa del migliore gelato alla vaniglia, forte e delicato. La primavera si è ritirata nelle toelette delle sue padrone incipriate e ha lasciato il sottopassaggio vuoto. Che cosa si sente in quella notte di primavera?
    Una piccola pozzanghera di urina inzuppa le mutande di Marijana. Da questa prospettiva vede chiaramente una rana riempirsi la bocca di aria e sopravvivere. Nota anche le sue dita che giacciono accanto alla testa e ricorda il suo primo orgasmo poi capisce che la vita è cambiata e che non arriverà mai niente di meglio.
    Sperava di aver battuto la testa abbastanza forte da dimenticare le belle mattine d'infanzia andate perdute. In un istante i suoi piedi si sono allungati di un altro millimetro e poi hanno smesso di crescere per sempre. Nonostante la primavera.

More by Sara Latorre

24

17 22 dicembre 2014, Diario de Vida     La natura spettrale di Plaza de España consisteva nel suo rispecchiare la magnificenza di una civiltà precedente, che nell’epoca moderna non aveva più senso.  Che se ne fa la forza colonizzatrice di una piazza così importante, pomposamente suddivisa nelle province spagnole, pensata per celebrare tempi passati? Le carrozze giravano attorno alla fontana, offrendo ai turisti di giocare alla nobiltà per pochi soldi. Bene, almeno qui non ci sono segway. Un cavallo sfruttò la distrazione del cocchiere, si liberò dal giogo e corse al galoppo verso la propria ...
Translated from SR to IT by Sara Latorre
Written in SR by Marija Pavlović

MONDOBOIA

DISCLAIMER: MONDOBOIA è una raccolta di racconti composta da sei cicli (Jedna neobična vest, Ptice ne preleću prigradska naselja, Crtice iz minibusa, Skorosmrtnica, Na usta, Ako ste nas bombardovali). Ogni ciclo comprende cinque racconti che ci introducono ai personaggi e agli eventi delle loro vite, hanno finali aperti, sono spesso privi di introduzione e si collegano l’uno all’altro a livello spaziale. Nel complesso, la raccolta di racconti MONDOBOIA tende ad avere un approccio umoristico e ironico alle tematiche serie della vita quotidiana di persone che vivono un momento storico o intimo d...
Translated from SR to IT by Sara Latorre
Written in SR by Ana Marija Grbic

Lieto fine

Mi ha svegliato la pioggia. Si è intrufolata nel mio sogno, all’inizio non capivo da dove venisse. Stavo nuotando nell’infinito del Pacifico. So che era il Pacifico, l’ho riconosciuto dai programmi in TV. Nuotavo attraverso il turchese e il cristallo. Dicono così nei reportage, turchese e cristallo. Dai fianchi mi penzolavano i nastri di perline con cui si allaccia il costume da bagno. L’ho visto nelle fotografie. Il mio primo costume da bagno, da bambina. Il cielo ha calato il sipario mentre ne sistemavo il nodo. Gocce pesanti mi cadevano sulla testa e sulle braccia tese, diventavano sempre p...
Translated from SR to IT by Sara Latorre
Written in SR by Jasna Dimitrijević

Non lo ero, ma ora lo sono. Sensibile a ogni variazione atmosferica.

Il vento soffiava la neve prima sul viso, su una sponda del canale, e poi, raggiunto l'altro lato del ponte, sulla schiena, cosa che nel complesso era abbastanza piacevole. Da quella parte il paesaggio si vede anche meglio, senza bisogno di strizzare gli occhi. Il canale non è ancora del tutto ghiacciato, ma lo sarà nel giro di un paio di giorni. È quasi certo. Inizialmente sembrava un'illusione ottica, ma poi si è fatta sempre più nitida l'immagine di un cigno intento a scavare un buco nella superficie semighiacciata, proprio in mezzo al canale. Si impegna e apre una breccia, poco alla volta,...
Translated from SR to IT by Sara Latorre
Written in SR by Marija Pavlović

Pennarello

All’inizio Robert è sul divano da solo, alla sua destra c’è la macchia di pennarello rosso lasciata da Sven qualche mese fa. Chiede come sto, se i negozi e le farmacie sono aperti, se ho tutto quello che mi serve, cosa farò se dovesse succedere qualcosa. Sto bene, sono aperti, ho tutto, non succederà niente. Ogni giorno mi chiede le stesse cose, ogni giorno gli rispondo allo stesso modo. Qui non succede niente dopo le cinque di pomeriggio. Il senso della chiusura sta proprio nel non far succedere niente, vorrei aggiungere, ma so che è meglio evitare. Robert dice che ha sete, va a prendere un b...
Translated from SR to IT by Sara Latorre
Written in SR by Jasna Dimitrijević
More in IT

Non voglio essere un cane

Eliminare le pene d’amore, digito. Adesso deve finire. Vedo storie di persone, ma io non voglio storie, voglio soluzioni, non compassione. Trasformazione, digito. Secondo Google, la trasformazione è presente nella matematica e nella genetica. Scelgo la seconda, prendendo così la mia prima decisione. Sono stanca di questo corpo che è già stato baciato da troppe persone, che forse è stato rovinato, l’ho trattato senza scrupoli, con troppa leggerezza, deve sparire, cambiare, e in meglio. Trasformazione genetica. Sullo schermo lampeggia «dieta depurativa». Trasformati in una nuova versione di te. ...
Translated from NL to IT by Olga Amagliani
Written in NL by Alma Mathijsen

Il tempo è un cerchio

Verso l’alba, sognò un crimine commesso ai piedi di un mandorlo e quattro biglietti della lotteria, tutti perdenti. Era domenica. Il giovane medico pianse nel sonno e si svegliò con le guance avvolte da una tristezza purpurea. Mangiò senza appetito, si vestì a lutto e attese la telefonata che avrebbe dovuto confermare chi dei suoi cari fosse morto nella notte. Suo nonno era nato intorno all’inizio del XX secolo, in un mondo troppo lontano che la gente potesse conservare molte fotografie. Il padre di suo nonno era morto trent’anni prima che il giovane medico nascesse. Egli veniva da un tempo an...
Translated from RO to IT by Maria Alampi
Written in RO by Andrei Crăciun

Dizionario del Detenuto

1 Il Dizionario del Detenuto racchiude le voci e le storie di uomini reclusi presso il carcere di Torino, Casa Circondariale Lorusso e Cutugno, V sezione del padiglione C, destinata ai “detenuti protetti”. Nasce da un laboratorio di scrittura condotto all’interno e protrattosi per due anni. Tutti noi sappiamo che cosa vogliono dire “casa”, “inverno”, “amore”, e il loro significato è assoluto. Ma in carcere il significato delle parole cambia, e questo cambiamento nasce dallo spazio: dentro esiste solo il dentro, e le parole diventano preistoriche. Vuol dire che è come se fossero ferme a un t...
Written in IT by Sara Micello

Una città sconosciuta

L'autunno era alle porte, Amsterdam appariva variopinta e volubile. Pioggia e sole si alternavano di continuo, e poi da capo, come le avemmarie nel rosario. Mi trovavo sotto un ponte, in attesa che finisse uno dei tanti temporali estivi. Avevo in programma una gita in bicicletta nei dintorni di Amsterdam. Volevo vedere i rinomati polder, i canali che attraversano in ogni direzione quei prati di colore verde vivo, dominati da mulini a vento, che stendono le loro braccia nei campi come spaventapasseri. Era la mia prima gita in quella nuova città, la prima esperienza che avrebbe dato in qualche m...
Translated from CZ to IT by Elena Zuccolo
Written in CZ by Anna Háblová

E dieci dita più in là

POLLICE  Anche se sei al dodicesimo piano, riesci a sentire il rumore del cantiere. Stai  lavando i piatti. Sei rotolata giù dal letto, ti sei infilata un paio di boxer e a  seno scoperto, senza calzini hai iniziato a fare i piatti sporchi. Siccome l’ac qua calda non è uscita subito dal rubinetto, hai dimenticato di aprire  quella fredda, per cui l’acqua adesso è troppo calda e fa male alle mani. Quando le togli dall’acqua sono paonazze.  Tutto il piano di lavoro è ricoperto di stoviglie da lavare. In cucina ci sono  pentole anche per terra, e pirofile in vetro, e pile di piattini con degli av...
Translated from NL to IT by Antonio De Sortis
Written in NL by Joost Oomen

Bollettino dell’ultimo giorno

I suppose, I said, it is one definition of love, the belief in something that only  the two of you can see.  – Rachel Cusk, Outline Per l’ennesima volta mi impedisce di tirare fuori dallo zaino la mappa dell’i sola.  – Così sembriamo proprio delle turiste, – mi dice.  – Ma è quello che siamo, no? – domando io.  Lei non risponde, ma aggrottando le sopracciglia guarda lo schermo del te lefono. Qualcuno le ha suggerito un’app con cui scaricare le mappe di un’a rea specifica, per poterle usare anche offline. Stando dietro alla freccia verde   sul display, che cambia posizione se siamo fermi e ch...
Translated from NL to IT by Antonio De Sortis
Written in NL by Lotte Lentes