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Welcome to our publication platform! You can browse and search for stories and samples from all our writers. Thanks to our translators, each story is available in Czech, Dutch, Italian, Polish, Portuguese, Romanian, Serbian, Slovene and Spanish. Throughout the years, this platform is becoming a growing archive of European literature by the future generation of literary artists. We're sharing stories beyond barriers.
Dichiarazione di dipendenza
Poco tempo fa, a un barbecue, ho conosciuto una persona che aveva appena avuto un bambino. Era la sua prima uscita in pubblico. Confessò, con il bambino fra le braccia, che questo fatto l’aveva resa dipendente. Nel dire così fece una faccia delusa, e ne parlava come se fosse una confessione.
Sembrava che per lei la dipendenza fosse una forma di fallimento. Come per tutti noialtri, credo.
Alla dipendenza si associa il più delle volte qualcosa di debole e poco attraente, di brutto addirittura. Se pensiamo all’indipendenza, vediamo invece un che di forte, di attraente, l’obiettivo a cui t...
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by Antonio De Sortis
Written in NL by Rebekka de Wit
Viale Zorilor: L’inizio
Ogni uomo ha il diritto, e questo diritto è divino, e non può essere altri menti l’ultima frase, non è obbligatorio cioè che la suddetta frase sia lunga, né che somigli ad un biglietto d’addio, ma conta che essa sia veritiera, che ci sia tanta verità quanta ne possa entrare in essa, tuttavia dentro una frase, sia essa l’ultima, giacché la verità ha l’abitudine di essere capricciosa, ma ciò non significa che non esista, esiste sicuramente, e va detto, soltanto che essa non può essere detta dentro un racconto, dato che il racconto ha la sua verità, la quale non è uguale alla vera verità, se...
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by Maria Alampi
Written in RO by Andrei Crăciun
L’esilio
Il letto era come una nave che solcava le onde della notte. Loro due abbracciati, sembravano condividere la sostanza di un'onda scura, ogni tanto attraversata da un raggio di luce. La nave galleggiava lentamente piena di mistero, e tutt’intorno il paesaggio sembrava un'estensione infinita delle acque, senza che però fosse spaventosa. Si erano ritrovati da poco tempo.
Ogni tanto giocavano a tennis. A volte, dopo la partita prendevano una birra. Questo tipo di amicizie brevi era tipico degli impiegati solitari che erano stati trasferiti in quella città. Di solito preferivano trasferirci gli i c...
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by Maria Alampi
Written in RO by Anna Kalimar
Anche se non puoi vederne che una goccia
The white cracker who wrote the national anthem knew what he was doing. He set the word “free” to a note so high nobody can reach it.
That was deliberate.
Angels in America (Tony Kushner)
Io e mio padre eravamo per strada verso l’aeroporto. Andavo per un mese in America e per lui venire a salutarmi era questione di vita o di morte. Stavo andando a Charleston, una cittadina sulla costa del South Carolina. Mio padre mi chiese che aspetto avesse il posto e in quel mo mento realizzai di non aver googlato nemmeno una foto.
Sapevo soltanto che c’era stata una sparatoria, nel seminterrato di...
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by Antonio De Sortis
Written in NL by Rebekka de Wit
Il tempo è un cerchio
Verso l’alba, sognò un crimine commesso ai piedi di un mandorlo e quattro biglietti della lotteria, tutti perdenti. Era domenica.
Il giovane medico pianse nel sonno e si svegliò con le guance avvolte da una tristezza purpurea. Mangiò senza appetito, si vestì a lutto e attese la telefonata che avrebbe dovuto confermare chi dei suoi cari fosse morto nella notte.
Suo nonno era nato intorno all’inizio del XX secolo, in un mondo troppo lontano che la gente potesse conservare molte fotografie.
Il padre di suo nonno era morto trent’anni prima che il giovane medico nascesse. Egli veniva da un tempo an...
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by Maria Alampi
Written in RO by Andrei Crăciun
Rivolta inversa
La sua vita con Carmen Ottomanyi era iniziata molto bruscamente alla fine del quinto anno di liceo. Nel giorno in cui decise di andarsene dalla città, andò a cercare una tipa alta nella classe a fianco, una certa Fahrida (suo padre era dell'Iran), detta anche Frida. Partiva dalla città perché aveva
la convinzione che se parti, i tuoi limiti rimarranno indietro, una convin zione assurda ma, se non arrivi mai ad avercela, sei degno di pietà. Trovò questa Frida con una banda di ragazze, dietro i palazzi, mentre fumavano e ridevano. Allora si fumava ancora come delle ciminiere, anche nei li...
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by Maria Alampi
Written in RO by Cătălin Pavel
Un angelo
– Sssh, guarda che viene.
Le persone trattengono il respiro e non si muovono, raccolte nell’an drone. Davanti a loro, passa una donna dentro un soprabito verde, con borsa, scarpe e guanti di pelle di serpente. I suoi tacchi emettono un suono acuto e dai suoi capelli, stretti in uno chignon, pendono alcune ciocche. L’area pedonale è piena di gente, uscita a far compere, ma la donna è una nota discordante, col suo lusso fuori dal comune. Nonostante ciò, nessuno le fischia, anzi alcune persone si spostano dalla sua strada quando la vedono arrivare.
– Dai, ora, – bisbiglia l’uomo più grand...
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by Maria Alampi
Written in RO by Anna Kalimar
Le bugie si accumulano in fretta
Non intendevo sollevare un polverone del genere. Ma all’improv viso è successo. Raccontai a scuola dell’incidente stradale, e una cosa tira l’altra.
Mi ero talmente stufato degli esami che mi alzavo sempre tardi, e ogni volta mi ripromettevo di iniziare in anticipo per dare una sfogliata alle cose che non avevo studiato. Dopo il bip-bip esasperante della sveglia di mia madre, che entrava al lavoro molto presto, ripiombavo in un sonno profondo, così profondo che sentivo a stento suonare la mia. Mio padre veniva a buttarmi giù dal letto appena in tempo. Ma ciò non avvenne il lunedì dell’...
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by Antonio De Sortis
Written in NL by Carmien Michels
Il dilemma dell’ombrello marrone Prima porta a destra Niente
Si è trovato una volta, nel mondo reale, un ombrello marrone. Era di quel genere di ombrelli grandi, sotto il quale entravano due persone, e aveva un manico di legno. Risiedeva in un magazzino di surgelati in un angolo pol veroso. In esso alloggiavano alcuni ragni con le gambe lunghe. Una sera… – era una sera d’estate – l’ombrello aprì gli occhi e decise: “Vado”. Il problema era che l’ombrello marrone non aveva i piedi e non poteva andare da nessuna parte da solo. Qualcuno doveva portarlo.
Il secondo giorno, al mattino, Carl ha aperto il negozio come al solito e si è seduto dietro la cas...
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by Maria Alampi
Written in RO by Anna Kalimar
Distorti
Quella sera mi chiamava, e non sembrava avere alcuna intenzione di smet tere.
‒ Mamma. Mamma!
Lo diceva così, offrendolo a me e alla stanza mentre questa si ritirava in un’oscurità di cera, piena di giocattoli (la sua unica proprietà). Strillò ancora, molto più forte, e allora distolsi lo sguardo e accarezzai il bicchiere di whisky, proprio sul fondo, finché l’umidità non passò sulla punta del mio dito.
La parola era ben cucita al suo cervello fin da quando era piccolo. Rimasi immobile a guardare la forma iridata e caparbia della goccia. Non era certo un crimine lasciare che imparasse ...
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ES
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by Valeria Parlato
Written in ES by Matías Candeira
Punto di fuga
Parliamo di un uomo che non vuol perdere la strada di casa. Egli è fatto di pasta di pane. Si mette in viaggio. Ogni pochi metri l’uomo si stacca di dosso una briciolina, e la lascia cadere. Prima si stacca un braccio. Poi le orecchie, e il naso. A seguire si cava un buco in pancia. Nell’immagine successiva guar diamo attraverso il buco dell’uomo. Nel buco vediamo, in lontananza, una casetta. Dietro la finestra c’è una vecchia davanti a un tavolo. La donna lavora un ammasso di pasta. Musichetta commovente nel finale.
Parliamo di qualcuno che è felice, ma non di una felicità che valga la ...
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by Antonio De Sortis
Written in NL by Maud Vanhauwaert
Bubblegum blues
Ventitré euro e quaranta. È la somma che campeggia in cifre verde rana sullo schermo della cassa della biglietteria. Due pallide mani rugose inseri scono con cautela gli spiccioli gialli e marroni nel pannello scorrevole, uno ad uno, accanto a una banconota da venti euro. Subito dopo le mani chiu dono la cerniera del borsellino di pelle, mentre la relativa voce femminile emette suoni tranquillizzanti.
– Sta’ un po’ zitto, c’è un biglietto anche per te, – sussurra la signora al suo cane, che comunque rimane fuori dall’inquadratura. Quando il pan nello scorre nuovamente verso di lei le monet...
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by Antonio De Sortis
Written in NL by Carmien Michels
I bambini scrittori
Quasi tutto quello che è accaduto quel giorno è successo qui. Il mio dito indice punta alla testa. Molti anni dopo, mentre porto mio figlio a sco prire il ghiaccio, ricordo ancora tutti gli avvenimenti di quell’unico giorno come “la fucilazione”.
Non morì nessuno. Le persone erano pericolose, soprattutto i bam bini piccoli, appesi agli alberi, i piedi penzoloni ‒ e era dalla lingua in mezzo alla bocca che sarebbero venuti i crimini peggiori.
Ascoltare fa male, camminare è un trucco. Camminiamo. Perfino i piccoli dittatori invecchiano. I figli coabitano la terra con i padri, da milioni, ...
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by Francesca Leotta
Written in PT by José Gardeazabal
Il ponte
Tutte le stazioni dei treni hanno un orologio. A dire il vero, ne hanno più di uno. Sopra la biglietteria c’è quello principale. Poi, nell’area partenze, ci sono quelli più piccoli. Quelli utili, perché complici della nostra pigrizia nel tirar fuori il cellulare dalla tasca o nel consultare l’orologio al polso. I bambini rimangono affascinati da questi orologi. La lancetta dei secondi che ruota senza sosta finisce per essere l’unica occasione in cui riescono a vedere il tempo che passa. La osservano salire e, man mano che assume la posizione verticale, i loro cuoricini battono più in fr...
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by Francesca Leotta
Written in PT by João Valente
Natalya
Appena seppi che si trattava di evasione fiscale chiamai il mio commerciali sta
Zeferino, ma che cazzo è successo, tu adesso spiegami che cazzo è successo, mi avevi detto che era tutto sotto controllo, di ignorare le lettere della finanza, che ti occupavi di tutto tu, ora mi devi spiegare che cazzo è successo,
e a Misé, a cui avevo regalato solo due giorni prima un anello di zirconi molto decoroso,
dobbiamo dare indietro il gioiello, principessa, poi ti spiego mi risciacquai lo stomaco con due calmanti e mezza bottiglia di vodka, mi sdraiai sul divano e posai il portatile a terra a vom...
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by Francesca Leotta
Written in PT by Valério Romão
Il sole quando cade
I
Il mattino dell’11 luglio 1978 un camion parte con un carico di propene li quido in direzione di Barcellona. Il camion proviene da una piccola città della Catalogna ed è guidato da un autista con due grossi baffi nel mezzo della sua faccia lucida. Sono vent’anni che guida lo stesso mezzo per conto
della stessa società, e conosce a memoria la rete stradale spagnola. Per evi tare le autostrade a pedaggio sceglie sempre le strade nell’entroterra.
Le bombole del gas non dovrebbero stare a lungo sotto il sole, meno che mai una bombola enorme che contiene venticinque tonnellate di propene ...
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by Antonio De Sortis
Written in NL by Joost Oomen
Residence
Appartamento 11
IL BAMBINO
Quel bambino, guardatelo bene.
Ogni estate, quel bambino, ha un anno in più.
Ogni estate, il colore castano dei suoi capelli è alleggerito dal sole in un rosso tenue, dai chiari riflessi. Ogni estate, al mattino, gonfia le gomme della sua bmx e pedala all’interno del Residence, lungo il recinto in pietra dietro cui si nasconde e spia i coetanei scalciare un pallone sul campo di terra battuta. Urlano parolacce di ogni tipo. Parolacce che il bambino non ha mai detto.
Il Residence comprende due palazzine di tre piani, identiche. L’una il riflesso dell’altra...
Written in IT by Maurizio Amendola
L’apprendimento
Quando ho costruito il primo, credevo di aver creato un capolavoro. Come un pittore quando finisce il dipinto d’esordio della sua carriera, che rinnegherà con la stessa veemenza con cui l’ha riconosciuta come sua inizialmente. L’ho fatto a mia immagine e somiglianza e, quando per la prima volta gli ho visto la vita negli occhi, è stato come guardarsi allo specchio. Solo grazie all’asincronia del riflesso ho sciolto l’equivoco. Non sono stato modico nelle abilità che gli ho attribuito: forza, agilità, spirito combattivo, una straordinaria capacità strategica. Nonostante questo, ci ho messo solo...
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IT
by Francesca Leotta
Written in PT by Valério Romão
Per non vederti
Sai già che ho preso i bambini, i vestiti, le cose del bagno, il cibo biologico diviso in piccole porzioni dentro contenitori di plastica di colori sgargianti come quelli della Benetton, ho preso anche i loro libri, perché la notte è solo con la lettura che riesco a far addormentare Rogério, e non di rado si sveglia qualche ora dopo con un incubo che gli strozza il pomo d’adamo, e io lo abbraccio, come abbracciavo te, Rita, quando facevamo un nido così perfetto che a guardarci dall’alto ci si poteva facilmente confondere con uno di quei simboli cinesi bianchi e neri dove si vedono spieg...
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IT
by Francesca Leotta
Written in PT by Valério Romão
Idro (estratto di un romanzo)
‒ Casa dolce casa, ‒ dice Saúl e, uno ad uno, si sfila gli anelli. Ivanka cammina fino al centro della cabina e si ferma. Aspetterà ancora un po’. Lo guarda spostarsi accanto al letto, più veloce, affinché la luce rossa attenui la sua stazza e il suo respiro si lasci andare verso il suono dell’oce ano. In realtà, ha già orchestrato il modo minuzioso di spolverare la stanza fino a creare piccole isole di sé stesso. Si è tolto le scarpe velocemente. La giacca scivola morbida sull’appendiabiti. I gemelli dorati e il farfallino vanno sul comodino. Che precisione. Questi dettagli la circondano...
Translated from
ES
to
IT
by Valeria Parlato
Written in ES by Matías Candeira